Tour de France 2019, Mikel Landa la prende con filosofia: “Il passato è acqua che scorre sotto i ponti, non dobbiamo perdere tempo a pensarci sopra”

Mikel Landa cerca di relativizzare durante il giorno di riposo del Tour de France 2019. Ancora comprensibilmente scottato dall’inaspettata caduta nel finale della decima tappa, il basco guarda con speranza alla seconda metà della gara. Il dolore fisico per le contusioni riportate si fa sentire, ma l’aspetto peggiore per lo spagnolo è quello psicologico, dato che rischia di dover abbandonare le ambizioni di classifica, si trova ora ad oltre tre minuti dal migliore dei big Geraint Thomas, quando tutto sembrava andare nel migliore dei modi e l’eccellente condizione palesata all’ultimo Giro d’Italia pareva continuare a sorreggerlo anche sulle strade francesi.

“Ho sentito un po’ più di dolore quando mi sono svegliato, ma per fortuna non è niente di grave: una botta al braccio, una al volto e nulla più – analizza –  Sono un po’ più abbattuto per quanto riguarda il morale: è un altro duro colpo, un altro anno nel quale dobbiamo recuperare a causa della sfortuna. La gara è ancora lunga e dobbiamo pensare solo a questo. Ieri dopo la tappa ho ovviamente ho riflettuto sull’incidente. Perché io? Perché sono caduto? – si è amaramente chiesto l’uomo della Movistar – Mi sentivo così forte, la tappa era andata così bene per noi fino a quel momento, sarebbe stata una buona occasione per concretizzare il nostro obiettivo al Tour de France, e poi ancora una caduta. In ogni caso, il passato è acqua che scorre sotto i ponti, non dobbiamo perdere tempo a pensarci sopra”.

Per l’immediato futuro, lo sfortunato corridore già miglior scalatore del Giro d’Italia 2017 medita la riscossa: “Dovremo lavorare per cercare una vittoria di tappa e rientrare in classifica generale il prima possibile. Vedremo come reagiremo, non ho ancora digerito quanto successo, ho bisogno di un po’ di tempo in più per ritrovare l’umore giusto. Non ho ancora capito come rimettermi nuovamente in corsa. Ho bisogno di superare questi due giorni difficili, che gli altri mi lascino in pace (ride, ndr) e cambieremo le cose facendo girare la ruota della fortuna”.

Le ultime parole di Landa sono rivolte alla classifica generale e ad alcuni dei suoi avversari: “Ci sono ancora molti pretendenti. Quelli che attualmente inseguono, come Fuglsang e Pinot, che sono dei forti attaccanti, cercheranno sicuramente di provarci da lontano e giocheranno un ruolo significativo nelle prossime tappe di montagna. Spero che, avendo perso tutto questo tempo, avrò la possibilità di attaccare ed essere lasciato andare più lontano degli altri. Tuttavia, il Tour è sempre difficile in quest’ottica: le squadre difendono praticamente qualsiasi posizione e, non appena ti avvicini al decimo posto, trovi squadre interessate a mantenere la loro posizione, quindi diventa difficile risalire”.

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